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2 giugno: la Repubblica Italiana festeggia 73 anni

Il 2 giugno del 1946 il referendum istituzionale premiò le forze repubblicane lasciando in minoranza la parte che sosteneva la monarchia: con il contributo delle donne l'Italia salutò per sempre la monarchia sabauda

Il 2 giugno 1946 è la data sulla quale poggiano le fondamenta della Repubblica Italiana: quel giorno la popolazione della penisola, comprese le donne che per la prima volta nella storia tricolore entrarono nei seggi elettorali, decise di dire per sempre addio alla monarchia dei Savoia e dare il via ad una nuova fase dello stato italiano.

Il referendum

Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne un referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di stato – monarchia o repubblica – dare al paese. Il referendum fu indetto al termine della seconda guerra mondiale, tre anni dopo la caduta del fascismo. Questo referendum istituzionale fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia. Il risultato della consultazione popolare, 12.717.923 voti per la repubblica e 10.719.284 per la monarchia, venne comunicato il 10 giugno 1946, quando la Corte di cassazione dichiarò, dopo 85 anni di regno, la nascita della Repubblica Italiana, venendo sanzionato definitivamente il 18 giugno. L'11 giugno 1946, primo giorno dell'Italia repubblicana, venne dichiarato giorno festivo.

L'esilio del re e l'inizio dei festeggiamenti

Il re d'Italia Umberto II di Savoia, per evitare che gli scontri tra monarchici e repubblicani, manifestatisi già con fatti di sangue in varie città italiane, si potessero estendere in tutto il paese, il 13 giugno decise di lasciare l'Italia e andare in esilio in Portogallo. Dal 1º gennaio 1948, con l'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica, fu proibito ai discendenti maschi di Umberto II di Savoia l'ingresso in Italia; la disposizione fu abrogata nel 2002. La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1947, mentre nel 1948 si ebbe la prima parata in via dei Fori Imperiali a Roma; il 2 giugno fu definitivamente dichiarato festa nazionale nel 1949. Nell'occasione il cerimoniale comprese la passata in rassegna delle forze armate in onore della repubblica da parte del Presidente della Repubblica Italiana; la manifestazione avvenne in piazza Venezia, di fronte al Vittoriano. Dopo la deposizione della corona d'alloro al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi, gli stendardi delle forze armate abbandonarono la formazione, percorsero la scalinata del monumento e resero omaggio al presidente con un inchino.

Alcune eccezioni

Nel 1961 la celebrazione principale della Festa della Repubblica non ebbe luogo a Roma ma a Torino, prima capitale dell'Italia unita. Torino fu capitale d'Italia dal 1861 al 1865, seguita da Firenze (1865-1871) e infine da Roma, che ne è capitale dal 1871. Nel 1961, infatti, si celebrava anche il centenario dell'Unità d'Italia (1861-1961). Nel 1963 la manifestazione non venne effettuata nella giornata del 2 giugno per le condizioni di salute di papa Giovanni 23°, ormai morente, e venne rinviata al 4 novembre, in contemporanea alla Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. 

A causa della grave crisi economica che attanagliava l'Italia negli anni settanta, per contenere i costi statali e sociali, la Festa della Repubblica, con legge n. 54 del 5 marzo 1977, fu spostata alla prima domenica di giugno, con la conseguente soppressione del 2 giugno come giorno festivo a essa collegato. Nel 2001, su impulso dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che fu protagonista di una più generale azione di valorizzazione dei simboli patri italiani, la Festa della Repubblica Italiana ha abbandonato lo status di festa mobile, riassumendo la sua collocazione tradizionale del 2 giugno, che è ritornato così a essere giorno festivo a tutti gli effetti.

I presidenti della Repubblica

- Enrico De Nicola (Partito Liberale Italiano) 1° gennaio 1948 - 12 maggio 1948

- Luigi Einaudi (Partito Liberale Italiano) 12 maggio 1948 - 11 maggio 1955

- Giovanni Gronchi (Democrazia Cristiana) 11 maggio 1955 - 11 maggio 1962

- Antonio Segni (Democrazia Cristiana) 11 maggio 1962 - 6 dicembre 1964

- Giuseppe Saragat (Partito Socialista Democratico Italiano) 29 dicembre 1964 - 29 dicembre 1971

- Giovanni Leone (Democrazia Cristiana) 29 dicembre 1971 - 15 giugno 1978

- Sandro Pertini (Partito Socialista Italiano) 9 luglio 1978 - 29 giugno 1985

- Francesco Cossiga (Democrazia Cristiana) 3 luglio 1985 - 28 aprile 1992

- Oscar Luigi Scalfaro (Democrazia Cristiana) 28 maggio 1992 - 15 maggio 1999

- Carlo Azeglio Ciampi (Indipendente) 18 maggio 1999 - 15 maggio 2006

- Giorgio Napolitano (Democratici di Sinistra, poi Indipendente) 15 maggio 2006 - 14 gennaio 2015

- Sergio Mattarella (Indipendente) dal 3 febbraio 2015


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