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Ospedale di Cisanello: "Problemi con il nuovo ingresso unico"

Per la seconda volta mi sono trovata ad affrontare il tragitto che porta dall'ingresso unico dell'Ospedale di Cisanello, edificio 10, fino alle lontanissime cliniche dell'edificio 30, insieme a una signora, mia madre, di 86 anni ma ancora in buona salute, per delle iniezioni  intravetriali che ha dovuto e dovrà fare periodicamente. All'uscita il lungo percorso risulta, per una persona anziana che ha appena subito un trattamento chirurgico, veramente pesantissimo.

Ma non è il solo problema: i percorsi colorati si diramano senza sufficienti indicazioni. Entrando si legge che l'edificio 30E dove dovevamo andare, è sul percorso arancione. A un certo punto invece, il percorso arancione si dirama ma non ci sono più riferimenti al 30E. Chiedendo a un dipendente ospedaliero, mi dice che il termine 30E non esiste più (!), ma esiste il percorso J, che dovevamo seguire. Come si fa a indovinare che 30E è diventato J? Prendendo il percorso J, con mia mamma stanchissima, mi trovo in un meandro di corridoi e a occhio riesco a orientarmi, sulla base delle precedenti esperienze, e arrivare alla clinica oculistica. Dove peraltro ho visto arrivare sgomento un ragazzo in cerca del luogo dove avrebbe dovuto fare una biopsia urologica, che ovviamente era da tutt'altra parte.

Il tragitto dal 10 al 30E è di circa 400 metri, e non si capisce il  motivo dell'ingresso unico visto che poi durante la lunga camminata ho  visto ben tre punti diversi per il pagamento del ticket. Peraltro mia madre è esente ticket per cui quel lungo e articolato percorso risulta  nel suo caso del tutto inutile: non deve neppure fermarsi agli sportelli.

Mi sembra che si sia voluto fare l'ingresso unico come in altri  ospedali, dove però la distribuzione delle cliniche è in verticale, con  vari ascensori. Nel caso di Pisa, a che cosa serve? I parcheggi sono distribuiti su molte centinaia di metri, e la navetta si ferma in vari punti. Entrando dall'ingresso pedonale del pronto soccorso, edificio 31, opposto al 10, si arriva all'edificio 30E in un minuto. L'ingresso pedonale c'è, perché non lasciare anche le aperture delle varie cliniche, che non è che vanno fatte, ma semplicemente sono state chiuse!? Qual è il motivo per cui si costringono persone che normalmente non stanno bene e magari fanno cure ambulatoriali invasive, a fare tutte quelle camminate?

Ci  sono le sedie a rotelle, mi si dirà: ma di certo non per tutti, e comunque richiedono la presenza di un accompagnatore oltre che la  consegna di un documento all'ingresso. E se uno ne ha bisogno solo al ritorno? Tutto per semplificare? All'uscita peraltro molte porte sono aperte, al che ho approfittato per uscire, e chiamare di corsa chi ci veniva a prendere, che aveva parcheggiato al parcheggio a pagamento vicino al 10, affinché ci raggiungesse all'uscita del Pronto Soccorso. Dove naturalmente non ci sono neppur piccoli parcheggi per le attese, ma ci si accosta ai marciapiedi sperando che tutto fili liscio.

Comunque se fossi andata da sola, nonostante la possibilità di abbreviare il tragitto uscendo alla chetichella dalle porte aperte, avrei dovuto far fare a mia mamma tutto il tragitto inverso, visto che non è pensabile far prendere anche la navetta a una persona di quella età già parecchio provata dall'intervento, dall'attesa e dalla camminata all'ingresso. Voglio augurarmi che questo esperimento dell'ingresso unico finisca presto, per venire incontro a chi all'ospedale non va mai per  divertirsi. C'erano già tantissimi problemi a Cisanello: aggiungiamone  ancora!

Segnalazione inviata da Adriana sulla nostra pagina Facebook


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