Segnalazioni

Alla chiesa di San Frediano un’idea artistica per riaccendere la sensibilità

Sabato 9 dicembre, ad un certo momento della messa, Padre Andrzej fa notare a tutti i presenti in ascolto la creazione compiuta dagli artisti-studenti universitari dell’Università di Pisa, presente in una delle cappelle: “avete visto che bel presepe che hanno creato i nostri studenti?!”. Non era un classico presepe: ci sono certamente Maria, Giuseppe, qualche pastorello e qualche pecorella. Ma il presepe annuncia unione: tutti vanno verso Dio, tutti si riuniscono, e ognuno sta vicino all’altro come Dio ci ha insegnato; proprio per tale ragione gli studenti hanno voluto mettere in risalto la nostra unione, la nostra vicinanza nei confronti delle vittime delle varie guerre presenti in tutto il mondo: decine e decine di guerre; tutte segnate con un pennarello su due lavagne ai lati del presepe. E non è tutto. Quando Dio nasce è un neonato, diremmo (forse) tutti: un innocente. Un neonato che va accolto, difeso. Questa immagine di difesa e di cura è il modello che ci insegna come comportarci nei confronti dell’altro. Di fronte alla culla in paglia in cui nacque il bambin Gesù è riposto uno specchio. Possiamo osservare bene la culla solo inginocchiandoci per poi guardarla riflessa nello specchio. D’un tratto ecco la nostra faccia. L’idea degli studenti è quella di far ricordare a tutti noi che siamo stati bambini come il Cristo, e che quindi siamo stati accuditi, e che tutti siamo chiamati ad accudire l’altro, come Gesù ha fatto con noi. Lo possiamo fare perché siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio. Ecco l’idea artistica e spirituale degli studenti dell'Università, che ci invita a riscoprire la nostra spiritualità e il nostro rapporto con l’altro.


Allegati

Si parla di