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Sant'Ubaldo: una straordinaria storia di fede dietro alla festa popolare

Vescovo di Gubbio per 31 Ubaldo fu capace di sconfiggere la corruzione ecclesiastica con integrità e semplicità. Patrono della città umbra, viene festeggiato anche a Pisa il 16 maggio

Un uomo semplice, proveniente da una famiglia facoltosa ma proteso verso l'aiuto dei più bisognosi. Devoto servitore di Dio e solido sostenitore di una chiesa popolare, accessibile anche alle persone meno acculturate. E' questo l'identikit di Sant'Ubaldo, festeggiato anche a Pisa nella settimana del 16 maggio.

1. Il precoce avvicinamento alla fede

Ubaldo Baldassini nacque intorno al 1085 in una famiglia di origine tedesca. Non c'è certezza sulla data, poiché alcune fonti riportano il 1084, altre spostano il momento della sua nascita al 1090. In ogni caso venne dato alla luce in Umbria negli ultimi quindici anni dell'11° secolo, poiché il suo biografo - Teobaldo - affermava che nel 1105 fosse nella fase adolescenziale. Alla morte del padre Rovaldo il giovane Ubaldo fu affidato allo zio, anch'egli Ubaldo, che lo avviò alla vita religiosa. I suoi biografi descrivono la sua disponibilità all'amicizia con tutti i membri della società, anche i meno desiderabili, e la sua benevolenza superiore a quella di chiunque altro. Non sono noti miracoli da lui compiuti durante la fanciullezza e la gioventù.

2. Le prime fasi della carriera canonica

Su indicazione dello zio, studiò prima presso i canonici di San Secondo, e poi presso quelli di San Mariano. Questa seconda esperienza però non fu soddisfacente: Ubaldo si trovò a fronteggiare una situazione radicata di corruzione, al punto da tornare sui suoi passi e cercare ospitalità nuovamente a San Secondo. In questa seconda esperienza conobbe Giovanni da Lodi, già monaco per quarant'anni a Fonte Avellana (Marche), poi vescovo di Gubbio per un anno solo, l'ultimo della sua vita. Prese Ubaldo come collaboratore e lo rimandò proprio a San Mariano, per rimettere in riga la canonica, nonostante non fosse ancora stato ordinato sacerdote.

Il suo operato, capace di guidare il resto della comunità con l'esempio della sua fede, gli consentì di farsi eleggere priore della canonica per dieci anni consecutivi, fino al 1125. Proprio in quell'anno però un violento incendio distrusse buona parte di Gubbio, comprese la cattedrale e la sua canonica. Dopo questa disgrazia Ubaldo decise di allontanarsi dalla città.

3. Vescovo di Gubbio

Il suo volontario allontanamento durò soltanto un anno. Una volta rientrato a Gubbio si prodigò per ricostruire sia gli edifici religiosi che la comunità dispersa dall'incendio. Le sue azioni ormai avevano un discreto seguito, e dopo poco giunse da Roma la notizia che in San Pietro si stava pensando al suo nome per coprire il posto vacante di vescovo di Perugia. Ubaldo, uomo semplice e non avvezzo a incarichi di prestigio, si recò personalmente fin sulle sponde del Tevere per scongiurare il papa, Onorio II, di non elevarlo di rango.

Il pontefice acconsentì, ma quando di lì a poco anche il vescovo di Gubbio morì, non ebbe altre esitazioni: nel 1129 Ubaldo diventò vescovo della sua città. Nonostante la prestigiosa carica, Ubaldo continuò ad interpretare il suo ruolo con un'estrema semplicità ed una grande umanità e apertura verso il popolo. Le aspre divisioni fra le famiglie nobili eugubine e fra i suo i stessi parenti, desiderosi di ricevere favori da un esponente di spicco dei Baldassini, rischiarono più volte di mettere in crisi la posizione di Ubaldo. Ma il vescovo conservò sempre la sua integrità, arrivando persino ad affrontare insulti, offese e minacce fisiche.

4. Gli ultimi anni e la canonizzazione

Nel 1154 Gubbio venne attaccata da una lega formata da undici città rivali, capeggiate da Perugia. Seppur con un prezzo molto alto, l'assedio venne sconfitto e l'intera popolazione eugubina ascrisse gran parte del merito alle incessanti e instancabili preghiere del vescovo Ubaldo, che un anno dopo riuscì addirittura a fermare la furia dell'imperatore Federico Barbarossa giusto alle porte della città.

L'operato di Ubaldo, capace di unire tutto il popolo non soltanto con la fede, ma anche con la forza del suo esempio e del suo impegno concreto nella risoluzione delle crisi, portò Gubbi ad esaltarne la figura già in vita. Subito dopo la sua morte, avvenuta nel 1160, iniziarono a verificarsi dei miracoli, delle apparizioni e delle profezie che avevano come unico filo conduttore la figura del defunto vescovo. Più per acclamazione popolare, e soltanto dopo con la certificazione papale, Ubaldo approdò nella schiera dei santi con la cerimonia di canonizzazione tenutasi nel 1192.

Le ultime ricerche condotte sulla mummia del santo, conservata pressoché intatta, hanno svelato che la malattia che stroncò la sua vita era il pemfigoide bolloso: una patologia autoimmune che provoca bolle ustionanti che bruciano la pelle, provocando molto dolore, carenza di vitamina D e fragilità ossea.

5. Le celebrazioni in epoca contemporanea

Ubaldo venne ovviamente nominato patrono della città di Gubbio, che ogni 16 maggio ne celebra il ricordo con la famosa 'Corsa dei ceri': grandi impalcature di legno scorrono per le antiche vie del centro sorrette da squadre di portantini che si sfidano in velocità per tagliare per prime il traguardo del monte Ingino, luogo dove sorge la basilica che conserva le reliquie del santo.

La fama di Ubaldo, e le sue opere miracolose, hanno travalicato i comfini umbri. Nella tradizione popolare si assegna al santo la capacità di guarire dai mali della mente ed intercedere per allontanare il demonio. Sant'Ubaldo è festeggiato anche nella città francese di Thann, in Alsazia: nella collegiata che qui sorge è custodita una reliquia del vescovo, oggetto di venerazione e pellegrinaggio. Ed ovviamente il santo ha dato il nome anche alla popolare festa che ogni anno, da più di trenta edizioni, si tiene nel quartiere pisano di San Michele. Lungo tutto il Viale delle Piagge, con al centro il complesso di San Michele degli Scalzi, nella settimana in cui cade il 16 maggio si tengono bancarelle, mercati, spettacoli, conferenze e intrattenimenti capaci di attrarre e radunare curiosi, appassionati e affezionati frequentatori di tutte le età.


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