social

Frecce Tricolori: una meraviglia dei cieli italiani

La Pattuglia Acrobatica Nazionale è stata fondata nel 1961, ma i suoi precursori risalgono fino agli anni '30

Nel pomeriggio di domenica 19 maggio una buona parte della popolazione pisana, ingrossata anche da una nutrita schiera di appassionati provenienti da un po' ogni parte della Toscana, starà con il naso all'insù in attesa dell'arrivo della meraviglia dei cieli italiani: il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Un nome che ai più dice poco, poiché questi aerei, e i piloti che li guidano in mille evoluzioni e operazioni ai limiti delle leggi che determinano il volo, sono meglio conosciuti come le Frecce Tricolori. Un vero e proprio vanto italiano in tutto il mondo, universalmente riconosciuto come il miglior gruppo acrobatico nelle flotte aeronautiche militari.

Le origini

In Italia la prima scuola di volo acrobatico venne fondata nel 1930 all'Aeroporto di Udine-Campoformido per iniziativa del colonnello Rino Corso Fougier, comandante del 1º Stormo: la prima formazione consisteva in cinque Fiat C.R.20 e già l'8 giugno 1930 alla prima manifestazione aerea, chiamata 'Giornata dell'Ala', questi aerei si esibirono in una 'bomba', una figura analoga alla bomba attuale. Negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale la 'Pattuglia folle' della Regia Aeronautica partecipò a varie manifestazioni (da notare è che nel 1932 si impiegarono apparecchi Breda Ba.19, nel 1934 Fiat C.R.30 e dal 1936 Fiat C.R.32), tra le quali nel 1938 l'inaugurazione dell'Aeroporto di Milano-Linate durante la quale il Capo Pattuglia fu la Medaglia d'argento al Valor Militare Bruno Sartori.

Superata la guerra, la pattuglia acrobatica venne rifondata sulla base del 51° Stormo, che prese il nome di 'Cavallino rampante' prima, e 'Tigri bianche' nel 1956. Parallelamente, anche il 5° Stormo formò una propria pattuglia acrobatica con il nome di 'Guizzo', cambiato poi nel 1953 in 'Getti tonanti'. E' datata 1957 una delle modifiche tecniche più importanti durante le esibizioni: il fumo bianco in coda ai velivoli, che rende decisamente più apprezzabili le evoluzioni. Il 1957 vide anche l'entrata in scena di due nuovi reparti acrobatici: i 'Diavoli rossi' ed i 'Lanceri neri'. I primi erano in organico al 6º Stormo, e con i loro F-84F Thunderstreak ottennero un grande consenso tra la popolazione, come dimostra un loro tour effettuato negli Stati Uniti d'America; i secondi invece provenivano dalla 2° Aerobrigata, dimostrando, con l'ausilio degli F-86E, grande abilità operativa, che li portò a volare anche in Iran nel 1959 al cospetto dello Scià Mohammad Reza Pahlavi. Nel 1959 fu anche ricostituita la formazione dei 'Getti tonanti' equipaggiata con F-84F, la cui livrea verrà modificata nel 1960 con i cinque cerchi della bandiera olimpica in occasione dei giochi della 27° Olimpiade tenutisi a Roma.

La nascita delle Frecce Tricolori

Verso la fine del 1960 si decise di terminare questa turnazione tra i vari stormi e di fondare un reparto la cui specifica finalità fosse formare la pattuglia acrobatica nazionale, selezionando i migliori piloti dei vari reparti. Il maggiore Mario Squarcina, leader dei 'Diavoli rossi' fu incaricato così dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare di costituire la Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) composta da piloti provenienti da tutti i reparti dell'Aeronautica Militare. Il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico fu fondato il 1º marzo 1961 nell'aeroporto di Rivolto con Squarcina comandante. Franco Pisani, futuro Capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare, fra il 1961 ed il 1962 ne fu capo formazione.

Le Frecce Tricolori oggi

La formazione di 10 velivoli (9 più il solista) è composta da ufficiali piloti della Forza Armata che provengono dai Reparti Operativi di Volo dell'Aeronautica Militare che, a seguito di selezione, entrano a far parte delle Frecce Tricolori e qui trascorrono una parentesi della loro carriera opertiva per poi far rientro ai Reparti Operativi al termine dell'esperienza. Il restante personale costituisce la squadra a terra delle Frecce Tricolori costituita in massima parte dagli oltre 70 sottufficiali specialisti della manutenzione del velivolo Aermacchi MB339A-PAN.

Le caratteristiche degli aerei

La livrea degli MB-339PAN usati dal gruppo acrobatico è data dalla caratteristica banda tricolore che attraversa la fiancata dell'aereo su sfondo blu. L'addome dell'aeroplano è grigio chiaro mentre i numeri di formazione sono degli adesivi gialli. Ai classici Aermacchi MB-339 A in forza all'Aeronautica Militare Italiana sono stati tolti i serbatoi delle estremità alari per due ragioni: penalizzerebbero le prestazioni acrobatiche dei velivoli, in particolare i 'tonneau' veloci a causa di una massa non indifferente posta lontana dall'asse di rotazione; renderebbero più problematico il mantenimento della formazione stretta durante le manovre acrobatiche, inibendo in parte la visuale del velivolo accanto al quale si vola e privando così i 'gregari' di punti di riferimento precisi per il mantenimento della posizione.

Vengono così ideate le taniche subalari miste, contenenti sia l'olio di vaselina per le fumate che una certa quantità di carburante per compensare parzialmente la riduzione di autonomia causata dalla rimozione delle 'tip tanks' di estremità. Il fumo colorato viene generato per dispersione, ed è composto da olio di vaselina a cui vengono aggiunti pigmenti non inquinanti. La fuoriuscita di tale composto avviene attraverso un tubicino posto nello scarico posteriore dell'aeroplano. La sostituzione (prevista per il 2017) dell'MB-339PAN con l'Alenia Aermacchi M.345 HET (High Efficiency Trainer), annunciata nel 2013, è stata poi bloccata nel 2014 dal governo italiano.


Si parla di