Politica

Partito Democratico: l'intervento dei Giovani Democratici di Pisa

Il PD sta attraversando il momento più difficile della propria storia: questa difficoltà è vissuta e sofferta non solo da coloro che hanno contribuito alla fondazione del Partito Democratico, alla sua costruzione sulla base delle migliori esperienze del riformismo italiano, ma anche da noi nativi democratici, noi ragazzi che siamo politicamente nati e cresciuti sotto le insegne di questo Partito.

Da settimane assistiamo ad un confronto quotidiano sui giornali e sui media che non aiuta nessuno. Non aiuta a chiarire le idee di tanti militanti ed elettori confusi nel vedere un confronto muscolare, a tratti snervante.

Dopo la Brexit, la vittoria di Trump, la sconfitta referendaria una discussione chiara sui programmi, contenuti e visioni è doverosa e necessaria. Il luogo di questa discussione non può che essere il congresso, preferibilmente accompagnato da un momento importante di riflessione sul programma che dovrà essere condiviso dalle componenti del Partito.

La scissione non può e non deve essere la soluzione anche perché non sarebbe capita dal nostro elettorato e dalla nostra base. Una scissione rischierebbe di indebolire il nostro partito, il campo del centrosinistra che risulterebbe ulteriormente frammentato e diviso favorendo così da un lato il M5S, il quale sta mostrando a Roma la sua incapacità di governare, (incapacità oscurata oggi dalle nostre divisioni), e dall’altro il centrodestra, il quale avrà modo per riorganizzarsi e ritornare competitivo elettoralmente, come già successo altre volte.

Le scissioni nazionali hanno ripercussioni fortissime e drammatiche anche a livello territoriale. Queste considerazioni valgono in particolar modo per la nostra Toscana, nella quale il Presidente della Regione, Enrico Rossi, ha deciso di candidarsi da tempo alla Segreteria del Partito Democratico. Quella scelta, senza dubbio rispettabile e ragionevole, fatta da tempo in vista di un possibile Congresso, si è trasformata oggi in una decisione di rottura che sconvolge ogni progetto di buon governo della Toscana, e rischia di rovinare l’attuazione dei grandi progetti ai quali la Giunta e il Consiglio Regionale lavorano da tempo, primi fra tutti il Piano Regionale di Sviluppo e il Piano di Rilancio per la Toscana Costiera. Senza considerare le eventuali ricadute sui governi locali.

Il periodo che stiamo vivendo richiede un partito forte, unito, plurale, che si faccia carico dei cambiamenti e dei problemi che stanno attraversando il nostro tempo: il futuro dell’Europa, il fenomeno migratorio, la lotta al terrorismo e ai cambiamenti climatici, la disoccupazione in particolare quella giovanile, la crisi della democrazia e l’aumentare delle diseguaglianze; solo per citarne alcuni. Per affrontare queste sfide e quelle che attendono l’Italia e le nostre comunità locali serve il PD. Non sprechiamo questa occasione perché a perdere sarà l’Italia.