Politica

Iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo: "Accolto il ricorso contro il diniego del Comune"

Diritti in Comune, Rebeldìa e Africa Insieme soddisfatti per la decisione del Tribunale

Anche a Pisa il Tribunale ha riconosciuto, con una recente ordinanza, il pieno diritto dei richiedenti asilo all'iscrizione anagrafica. Diritti in Comune lo ha riferito in Consiglio Comunale, con il sostegno delle associazioni Rebeldìa e Africa Insieme. "La Legge 'Sicurezza' che provava a negare tale diritto - scrivono insieme - subisce così un’ennesima battuta d’arresto anche nel nostro territorio, dopo che molti altri giudici in tutta Italia si erano già espressi a favore dei richiedenti asilo ricorrenti. L’ordinanza del Tribunale di Pisa riconosce non solo la residenza al richiedente che ha fatto ricorso, difeso dall'avvocata Silvia Davini, ma anche tutti quei diritti il cui esercizio è connesso con la residenza sul territorio, come le cure continuative, l'assistenza sociale e l’iscrizione ai centri per l’impiego".

Già a marzo scorso, dopo una mozione portata in Consiglio Comunale e bocciata dalla maggioranza, la coalizione Diritti in Comune aveva diffidato, allegando il parere legale del'Avvocato Andrea Callaioli, il sindaco e l'amministrazione comunale, dal procedere ad una lettura restrittiva della legge Salvini, sollecitandola a iscrivere all’anagrafe i richiedenti asilo. "La Giunta leghista ha tenuto un comportamento in aperta violazione delle leggi e in spregio della Costituzione - insistono - negando per tutti questi mesi un diritto fondamentale a uomini e donne, colpevoli semplicemente di aver cercato rifugio da condizioni di vita insostenibili. La decisione del Tribunale di Pisa, che intima al sindaco di iscrivere all’anagrafe il richiedente asilo ricorrente, chiarisce ancora una volta e speriamo definitivamente la questione".

"Il sindaco deve ora rispettare la legge - dicono Diritti in Comune, Rebeldìa e Africa Insieme - per questo chiediamo che invii subito una direttiva al dirigente dell'ufficio anagrafe in cui dia disposizione di accogliere tutte le richieste presenti e future di iscrizione anagrafica da parte di richiedenti asilo. In questo modo eviterà anche ulteriori ricorsi e soprattutto l’addebito di possibili spese legali per sé e l’amministrazione comunale, ossia per la collettività".

Conclude l'avvocata Davini: "Il giudice ha messo in evidenza l'inconsistenza delle difense del Comune in quanto basate su una errata interpretazione delle norme giuridiche di riferimento, in altri termini, il divieto di iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo non sussiste a livello normativo e quindi le domande di iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo devono essere accolte dal Comune in quanto si tratta di soggetti regolarmente soggiornanti sul territorio italiano. Mentre in alcuni Comuni si è autorizzata l'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo alla luce delle ordinanza che si sono succedute dal maggio scorso sulla materia, per tutti cito il Comune di Padova, la nostra amministrazione ha continuato a negare l'iscrizione anagrafica privando così i richiedenti asilo dell'accesso a prestazioni essenziali in materia di lavoro, sanità e altri servizi essenziali. Anche sotto questo profilo il Tribunale ha riconosciuto la sussistenza di un pregiudizio ingiustificato nei confronti dei richiedenti asilo che secondo l'interpretazione del Comune sarebbero in possesso di un titolo regolare di soggiorno ma privi dei diritti connessi a tale status. Siamo pronti a continuare la battaglia in sede giudiziaria forti del precedente favorevole pur auspicando un riesame da parte del Comune dei dinieghi recenti".


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