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'Zoo di Pinocchio ovvero Pinocchio's prequel'

Affrontare Le avventure di Pinocchio con originalità non è tanto semplice. Si tratta di uno dei libri più diffusi al mondo, oggetto di infinite riduzioni teatrali e cinematografiche.

Anche Drammatico Vegetale tra i tanti ha già affrontato l’argomento, se così si può dire, realizzando uno spettacolo fortunato su Pinocchio nel lontano 1990; lo spettacolo, giocato sul tema della bugia come gesto irriverente, ma creativo, è stato presentato in Italia e all’estero per molti anni. Perché allora tornare su un tema apparentemente così sfruttato? Questo è il destino delle grandi storie, che non finiscono mai di stupirci e stimolare la nostra creatività. Fino a farci cadere di nuovo nella rete pinocchiesca.

Questa volta raccontiamo una storia dal punto di vista dei tanti animali che popolano le pagine del libro, la raccontiamo a modo nostro, con poche parole e l’incanto delle figure e dei gesti. In scena due improbabili demiurghi fanno ciò che sempre succede in teatro: creano una storia. Una storia che all’inizio è “la storia”. Prima viene la luce, poi lo spazio e il tempo, poi nasce la vita. E da lì, dalla vita creata, si dipana uno strano bestiario che va dal grillo parlante che non parla, ma frinisce, al pulcino e la gallina, al colombo viaggiatore, al serpente, al gigantesco pescecane; un bestiario o uno zoo, che ci indica la giusta strada alla ricerca della figura di Pinocchio, alla ricerca in fondo, della nostra umanità.

I due demiurghi, (il gatto e la volpe?) finalmente ci guidano all’albero da cui nasce Pinocchio, il nostro eroe. Se questo romanzo di formazione ci dice che anche i burattini di legno hanno un’anima, ci dice pure che nelle Avventure di Pinocchio possiamo ritrovare le ragioni di fondo della nostra esistenza. L’azione scenica è accompagnata dalla musica eseguita dal vivo di Jenny Burnazzi al violoncello e Andrea Carella alla chitarra classica.

Età: 3 -8 anni tecnica: teatro di figura con musica dal vivo.


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