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'Vania' alla Città del Teatro di Cascina

Vania racconta le paure, le frustrazioni e il senso di vuoto dei nostri tempi attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi principali di 'Zio Vanja', uno dei capolavori di Anton Cechov.

Anton Cechov in una delle sue lettere scriveva che tutti, finché giovani, cinguettano come passeri sopra un mucchio di letame. A vent'anni è possibile fare tutto, buttarsi in qualsiasi impresa. E verso i trenta si diventa stanchi, è come dopo una sbornia. A quarant'anni poi si pensa di essere già vecchi.

Ed è proprio dalla stessa pervasiva sensazione di stagnamento ed immobilismo che è nata la necessità di questo lavoro.

La vicenda si svolge in un paesino di provincia e ruota attorno alla figura del professore, tenuto in vita da un respiratore artificiale. Non sarà possibile vedere mai il professore ma le tragicomiche conseguenze che la sua condizione produce sul resto della 'famiglia': la giovane moglie Elena, il fratello Ivan, la figlia Sonia, il dottore.

Come in 'Zio Vanja' anche i questi personaggi sentono di non vivere la vita che vorrebbero. Ma la spinta al cambiamento deve fare i conti con la paura di invecchiare, le rigidità, i sensi di colpa, il timore di non essere all'altezza.


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