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Presentazione del libro 'Rave new world: l'ultima controcultura'

Il 25 novembre la presentazione del libro 'Rave new world: l'ultima controcultura' di Tobia D'Onofrio.

Qual è stata l’ultima controcultura? Come mai dopo la stagione dei rave non si è più affermata una nuova spinta creativa capace di unire migliaia di persone?

Nata negli anni novanta in Gran Bretagna, con un piede nei club e l’altro nell’era cyberpunk, la scena dei rave e del movimento free tekno è stata un’avventura che ha forgiato nei suoi circuiti underground generi musicali innovativi, come hardcore, gabber, jungle, drum’n’bass, grime e dubstep.

Nonostante la natura utopica, questo immaginario pirata ha avuto un impatto sulla società tutt’altro che astratto: dalle origini fino agli anni zero si è concretizzato in un crogiolo di istanze politico-esistenziali, unendo spesso trasversalmente, in una danza collettiva, sognatori di comunità liberate, sperimentazione elettronica, lotte per i diritti dei gay ed esperienze dei controvertici.

Questo libro raccoglie le testimonianze e gli spunti più interessanti degli studiosi e dei protagonisti a livello internazionale, offrendo al lettore un’inedita panoramica storica che include le numerose idee realizzate, i punti critici e le possibili prospettive dell’ultima controcultura del mondo.

Il libro contiene interviste a: Simon Reynolds, Spiral Tribe, Mutoid Waste Company, D’Arcangelo, Dj War, Atari Teenage Riot, Kernel Panik, Tekno Mobil Squad e molti altri.

Dagli esordi dei 'free party', con la mostra delle foto di Chiara Fossati, alle 'immagini selvagge', con i momenti di festa condivisi dai tanti appassionati della cultura rave. Alla presentazione del libro farà infatti da sfondo un'esposizione fotografica collettiva, con aperitivo e blend vibes della musica dei Vinyls as Molotovs.

Tobia D'Onofrio è un giornalista musicale che scrive per 'La Repubblica XL'. Durante l'evento ripercorrerà all'università di Pisa la sua esperienza all'interno della cultura rave, vissuta in prima persona sin dalle origini, nei primi anni Novanta, viaggiando dall'Italia all'Inghilterra.


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