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'Animali da bar' al Teatro Era

C'era una volta una metropoli. Dentro la metropoli, un quartiere. Dentro al quartiere, il bar. Qui Carrozzeria Orfeo continua a scandagliare i paradossi e le ipocrisie del nostro tempo con Animali da bar, Premio Hystrio Twister 2016.

Una delle compagnie della scena contemporanea che meglio ha saputo catturare la contraddizione fra crudele disincanto e comicità irresistibile che riveste la nostra esistenza; Carrozzeria Orfeo porta in scena, con un linguaggio schietto e cinico, le contraddizioni della vita quotidiana: seduti al bancone di un bar, microcosmo claustrofobico affacciato sul presente, sei animali notturni, illusi e perdenti, provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, a una speranza che resiste troppo a lungo.

Dal 2 al 4 dicembre Animali da bar torna al Teatro Era nella Stagione 2016/2017 del Teatro della Toscana.

Lo spettacolo nasce per indagare le dinamiche del nostro presente e per esplorare un mondo marginale, urbano e degradato, attraverso i modi di una commedia amara, cinica e lontana da ogni tentativo di lettura politicamente corretto della realtà. Il bar della Compagnia Carrozzeria Orfeo è un luogo onirico e concreto al tempo stesso. Un bar come tutti ce lo potremmo immaginare attraverso il quale, però, è possibile intravedere i segni di un passato felice, ma ormai perduto. Una sorta di purgatorio all'interno del quale i protagonisti consumano le loro esistenze tra una birra media e il proprio desiderio di riscatto. Il locale è infatti abitato da personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento; una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero a una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce un'azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla Grande Guerra.


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