Cronaca

Marenia e Arena Calambrone: a Pisa il Teatro non va in vacanza

Dopo la chiusura del bando pubblico per le proposte di programmazione riguardanti l'iniziativa Marenia 2012, è in scadenza anche quello per la gestione del Teatro di Calambrone. C'è tempo fino al 22 maggio

Da sinistra a destra: l'assessore Serfogli, Forte, il Direttore Giuseppe Toscano e l'assessora Silvia Panichi

Continuano i percorsi di 'collaborazione trasparente' per la gestione delle iniziative teatrali. Così dopo la procedura pubblica per la raccolta di proposte su Marenia/Nonsolomare 2012, è la volta del Teatro Arena di Calambrone, restituito al pubblico dopo un lungo periodo di restauro. Il teatro di Calambrone era stato costruito negli anni '30  ed è posto in un punto strategico, adatto al rilancio e alla crescita del litorale, un progetto che sta molto a cuore al comune pisano.

L'arena è tornata a nuova vita ma ha bisogno di progetti concreti che si prestino alle sue caratteristiche ambientali e architettoniche. Il Comune ha così affidato la diffusione del bando alla Fondazione Teatro di Pisa: lo scopo è quello di accogliere proposte e progetti di gestione da parte di privati o associazioni.

Le modalità di partecipazione sono simili a quelle utilizzate per la manifestazione Marenia, il cui bando è scaduto il 30 aprile e ha visto in tutto 14 proposte, di cui solo solo 9 sono state accolte e una è ancora in fase di valutazione da parte della commissione. L'atto pubblico del teatro Calambrone si chiuderà invece entro le 13 del 22 maggio. I progetti verranno valutati dalla Fondazione Teatro di Pisa che, una volta raccolti, li presenterà all'amministrazione comunale.

Istituzioni e associazioni stanno cercando di andare verso un unico obiettivo, garantendo una stagione estiva ricca di spettacoli e intrattenimenti che siano capaci di attirare l'attenzione di cittadini e turisti, presenze fondamentali per rilanciare l'immagine del litorale. Il teatro pisano sembra resistere, nonostante il periodo di forte crisi economica, riuscendo a chiudere il 2011 con un bilancio in attivo.

"Abbiamo sfruttato al meglio le risorse pubbliche, risparmiando e facendo un'accurata analisi delle spese - spiega Giuseppe Toscano, il direttore della Fondazione Teatro di Pisa -  il bilancio 2011 si è chiuso con 60 mila euro in attivo, grazie alle soluzioni e ai tagli su spese inutili e ad un equilibrio sui costi di gestione e dei preventivi. Nonostante la forte crisi, il Verdi rappresenta ancora un pilastro della cultura pisana. Siamo al 6° posto tra i teatri comunali d'Italia per i migliori risultati raggiunti".

"L'attivo del bilancio è anche il frutto di un grande risparmio - continua a spiegare Toscano - infatti due anni fa, la Fondazione aveva messo da parte i soldi arrivati dagli enti (circa 332 mila euro), prevedendo che la crisi economica sarebbe peggiorata ulteriormente". La lungimiranza e la gestione prudente sono state premiate e hanno permesso il superamento di due anni difficili, che hanno causato il fallimento di numerose attività culturali.

Ma l'economia non è l'unico aspetto che garantisce il funzionamento del teatro, infatti secondo il direttore Giuseppe Toscano, si è registratato anche un maggiore interesse da parte dei cittadini per quanto riguarda gli spettacoli e la lirica, i cui abbonati sono aumentati del 134%. "Stiamo continuando a investire sulle iniziative riguardanti il Teatro nella costa - ha affermato poi l'assessore Giuseppe Forte - già 70 mila euro sono stati assegnati all'iniziativa di Marenia".

"Contiamo che altre risorse possano essere reinvestite nelle attività culturali del litorale - ha continuato a dire l'assessore Forte - come gli introiti provenienti dalla tassa di soggiorno. L'accordo prevede infatti che il 20% del ricavato sulla tassa vada investito per le iniziative del litorale". Entro fine anno il 20% del guadagno sulla tassa dovrebbe aggirarsi intorno ai 700 mila euro.

Tra numeri e un pubblico crescente, sembra che il teatro pisano non voglia andare in vacanza ma per un paio di mesi si sposti solo di qualche chilometro.

 


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