Cronaca

Licenziamenti Ikea, Rebeldia: "Ikea 'smonta' i diritti dei lavoratori e la dignità"

Il 24 Ottobre 2012  il Sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, dopo aver posato la prima pietra per la costruzione dello store Ikea ai Navicelli  dichiarava: “Una grande opportunità di lavoro per il nostro territorio, che già da adesso si sta realizzando con le aziende che lavorano alla costruzione e che aumenterà quando la struttura sarà a pieno regime” e questo mentre anche il Presidente della Regione Rossi rilancia con il caso Ikea la Toscana come “luogo di investimenti e politiche di sviluppo”.

E come volevasi dimostrare non è stato che un miraggio, l’ennesimo. Dopo pochi mesi benché i numeri del nuovo magazzino siano tutti positivi, la multinazionale procede ai primi licenziamenti. Ikea punta al profitto e ci riesce in questo primo anno di apertura chiedendo sforzi e impegno ai lavoratori, ma al dunque dei rinnovi contrattuali, dimentica chi per loro ha lavorato e sudato. E di punto in bianco, con pochi giorni di preavviso, puoi ritrovarti senza un lavoro, perché il contratto interinale lo permette, ma soprattutto perché la spietatezza del profitto lo richiede. E lo richiede il governo Renzi con il Jobs Act e le recenti dichiarazioni sul diritto dell'impresa di licenziare i lavoratori a suo piacimento. Questa è la rivoluzione-restaurazione della vulgata renziana e dei blocchi di potere che ha scelto di rappresentare.

E’ il caso di 11 operatori della logistica, a cui non è stato rinnovato il contratto senza alcuna motivazione. E ciò che è ancora più grave e che questi licenziamenti sembrano essere solo l’inizio, visto che ben conosciamo quale sia il modello Ikea e quante siano in Italia le proteste in atto dei lavoratori della logistica.

Abbiamo dovuto assistere ad una città come Pisa che si è prostrata all’arrivo di Ikea, facendo i salti mortali per garantirsi il suo insediamento.

Sosteniamo la richiesta dei lavoratori perché l’amministrazione comunale prenda una chiara posizione contro questi licenziamenti. Siamo solidali con chi ha iniziato a protestare per ora in solitudine e siamo convinti che siamo necessario anche a Pisa svelare lo sfruttamento della multinazionale Ikea.