Cronaca

Geotermia, il vapore fa scuola: 'Geothermix' chiude l'anno di eventi scientifici

L'ultimo appuntamento del 2023 è stata una conferenza di respiro internazionale con dottorandi e ricercatori italiani e stranieri

Un momento di 'Geothermix'

La geotermia è sempre più internazionale, al centro della ricerca accademica e scientifica, in dialogo con importanti università italiane e straniere, nonché oggetto di servizi giornalistici e progettualità di ampio respiro: in questo 2023, infatti, sono state molte le realtà di questo tipo che hanno visitato le terre geotermiche di Toscana, dall’area tradizionale di Larderello e delle colline metallifere fino all’Amiata e all’area senese della Val di Merse.

Nel corso dell’anno numerose università, corsi di studio ed enti di ricerca del settore geotermico, dall’Università di Pisa a Padova, da Urbino a Roma, da Firenze a Ginevra passando per Bologna, hanno fatto approfondimenti e visite nella Toscana geotermica, per non parlare dei servizi giornalistici di testate internazionali, di alcune progettualità in corso su personaggi come Marie Curie o ancora di iniziative di turismo sostenibile - dal Giro del Fuoco alla Geogravel Tuscany - legate alla fruizione lenta del territorio tra gravel, trekking ed enogastronomia geotermica, fino ad arrivare alla convegnistica, a partire dall’'Omaggio alla Dinastia de Larderel', e al coinvolgimento della geotermia nella prestigiosa mostra del fotografo Luca Locatelli 'The Circle', visitabile alle Gallerie d’Italia a Torino fino al 18 febbraio 2024, un viaggio tra immagini e video originali e suggestivi attraverso l’Europa alla scoperta del nuovo paradigma dello sviluppo in una prospettiva di economia circolare e sostenibilità.

L’ultimo evento, che chiude il 2023 scientifico della geotermia, è stato 'GeothermiX', la conferenza di respiro internazionale svoltasi presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa diretto dal professor Luca Pandolfi, con visita finale a Larderello, e organizzata dai dottorandi del corso di Dottorato in Geoscienze e Ambiente grazie ai fondi messi a disposizione annualmente dall’Università di Pisa, in collaborazione con Unione Geotermica Italiana, INGV, Società Geochimica Italiana, Arpat ed il supporto di Enel Green Power.

Oltre 100 iscritti per tre giorni di seminari e approfondimenti, tenuti da dottorandi italiani e stranieri, e visite che hanno rappresentato un'opportunità di incontro e dialogo tra giovani ricercatori, il tutto arricchito dalla presenza di professori e ricercatori nazionali ed internazionali nel campo delle geoscienze. La conferenza, suddivisa in cinque diverse sessioni su ambiti geologici, ambientali e di didattica, ha trattato la geotermia da tutti i punti di vista: in particolar modo, sono stati approfonditi i temi della geologia strutturale, dei metodi geofisici e geochimici utilizzati nella prospezione geotermica, oltre ad argomenti più legati ai temi della sostenibilità ambientale della risorsa e della didattica.

La visita a Larderello, curata per Enel Green Power da Geoffrey Giudetti, responsabile Geothermal Resource Evaluation, e da Romina Taccone, responsabile supporto tecnico Geotermia Italia, ha consentito ai partecipanti di fare un viaggio alla scoperta della storia della geotermia con la visita al Museo, guidati dal referente museale Enel Green Power Giorgio Simoni, fino all’attualità di questa risorsa, che unisce eccellenza tecnologica e sostenibilità ambientale, attraverso le tappe al pozzo dimostrativo e alla centrale Valle Secolo, che con i suoi 120 MW (due gruppi da 60 MW) di potenza installata costituisce uno degli impianti geotermici più grandi d’Europa.

Tappe e confronti utili, che hanno permesso di soffermarsi su tutti gli aspetti tecnici e sostenibili della produzione di energia elettrica grazie al vapore contenuto nel cuore della terra. Interessanti anche gli aspetti relativi ai cosiddetti usi plurimi, dall’indotto agricolo a quello culturale e turistico con benefici economici e ambientali per l’intero territorio in cui si trovano gli impianti di Enel Green Power.

Un momento particolare è stato rappresentato dalla consegna di una carota di perforazione proveniente dal punto più caldo misurato nella crosta continentale europea in Toscana, da parte di Luca Rossini, direttore Geotermia Italia Enel Green Power, al professor Luca Pandolfi: il campione sarà esposto presso il Dipartimento di Scienze della Terra in Via S. Maria 53, a Pisa.

In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico, e allo stesso tempo innovativo, complesso geotermico del mondo, che conta 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti annualmente in Toscana, oltre a soddisfare più del 33% del fabbisogno elettrico regionale, forniscono calore utile a riscaldare oltre 13mila utenti, quasi 30 ettari di serre e aziende della filiera agroalimentare, floricola e dell’artigianato. La geotermia riveste un grande valore anche dal punto di vista culturale, storico e turistico con 60mila visite all’anno, attraverso itinerari inediti nel cuore caldo di una Toscana meno nota ma molto suggestiva, immersi nelle manifestazioni naturali come geyser, putizze e fumarole che si integrano con gli impianti di produzione, i percorsi di visita e di trekking geotermico ed i poli museali del territorio.


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