Cronaca

Gasolio nel fiume Morto: partono le indagini della Caserma Gamerra

Dopo le preoccupazioni espresse da Legambiente e la possibile provenienza dell'inquinamento dalla sede dei parà, l'Arpat informa che il 3 settembre sarà valutato il piano preliminare di indagine redatto dallo stesso Comando

Lo sversamento di gasolio segnalato dall'Arpat potrebbe venire dalla caserma dei parà di via di Gello, che già in passato ha avuto incidenti simili. Dopo una prima rassicurazione degli ufficiali adesso è il momento di approfondire il problema e stabilire precisamente la causa dell'inquinamento.

Per questo lo stesso Comando, riferisce l'Arpat, ha intrapreso un percorso di verifica in linea con la normativa ambientale. Il 3 settembre è programmata una Conferenza di servizi fra i vari enti preposti in cui sarà valutato il piano di indagini preliminari, redatto e proposto dagli stessi militari, ai sensi dell'art 242 comme 2 del Testo Unico Ambientale.

Tale piano descrive le indagini necessarie sulle matrici suolo ed acque sotterranee all'interno della caserma di via di Gello, specificatamente per la zona ritenuta contaminata, in modo da accertare l'esistenza di contaminazione e stimarla sia nella localizzazione, che nell'estensione e nella quantificazione, in base alle concentrazione di soglia di contaminazione (Csc).

Nel caso in cui si accerti che le Csc non sono superate si procederà al ripristino della zona ed alla comunicazione telematica agli altri enti, secondo la prassi esistente in Regione Toscana. Se invece si accerta l'avvenuto superamento, oltre all'immediata comunicazione ed alla predisposizione di misure di messa in sicurezza, il proponente provvederà a redigere un piano di intervento vero e proprio.


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