Cronaca

Sbarca anche a Pisa il bambù gigante: già partite le prime coltivazioni

Sono tre le aziende della nostra provincia che coltivano il cosidetto 'maiale verde': può essere usato come prodotto alimentare ma anche in edilizia, nell’arredamento e nella moda

Foto d'archivio

Può essere un prodotto alimentare, ma viene anche utilizzato nella cosmesi, nell'industria edile e in quella tessile. E non a caso è soprannominato il 'maiale verde', "perché come con il maiale non si butta via niente". Si sente parlare sempre più spesso del bambù gigante, una pianta del sud-est asiatico che già da qualche anno sta riscontrando un notevole interesse anche in Italia e nella nostra regione.

"Molti agricoltori e imprenditori toscani, circa una settantina - afferma Marco Riccomini di Onlymoso, l'azienda che in collaborazione con il Consorzio Bambù Italia è tra i principali promotori di questa coltivazione a livello nazionale - stanno puntando su questa nuovissima coltivazione e sono già sorti 3 impianti anche in provincia di Pisa: uno nel comune capoluogo, uno a Vecchiano e uno a Montopoli Valdarno. Si tratta di una coltivazione che si adatta ad ogni tipo di terreno. I primi raccolti arrivano dopo 2/3 anni in cui la pianta non produce: durante questo periodo la coltivazione va concimata ed irrigata, poi però il bosco di bambù (si parla di piante alte fino 20/25 metri) continua a crescere da solo, autoregolandosi e vivendo fino a 100/150 anni. Inoltre un ettaro produce molte tonnellate di germogli e di legname di alto pregio 'rinnovabile': se anche si tagliano i rami o i germogli l'anno dopo si riprodurranno esattamente come quello prima".

In italia la coltivazione di questa pianta a scopo alimentare e industriale ha iniziato a diffondersi a partire dal 2014 e ad oggi sono circa 2mila gli ettari di superficie coltivata, di cui circa 120 in Toscana. I suoi utilizzi sono i più svariati. "Parliamo di oltre 6000 impieghi - continua Riccomini - si va dai prodotti alimentari ai vestiti, passando per mobili, case, bevande, creme e prodotti cosmetici e tanto altro. I germogli di bambù sono inoltre considerati tra i primi 5 alimenti al mondo come sostanze nutrienti. Infine la pianta viene anche utilizzata per le bonifiche ambientali, in quanto assorbe 4/5 volte più anidride carbonica rispetto ai 'boschi classici'".

L’idea di promuovere queste coltivazioni nel Belpaese è nata da Fabrizio Pecci, patron della Onlymoso. "Alcuni anni fa - prosegue Riccomini - ha fatto un viaggio in Cina e ha visto i centinaia di modi in cui veniva utilizzato il bambù gigante, rimanendone folgorato. Da allora ha provato a importare questa coltivazione anche in Italia, dove la pianta era stata utilizzata soprattutto a scopo ornamentale". Giovedì 6 dicembre, alle 18,00, presso la sede di Arcenni Macchine Agricole di Capannoli, ci sarà un pomeriggio dedicato alla coltivazione di questa pianta. Tra i relatori ci sarà il direttore del Consorzio Bambù Italia, Matteo Nardi. Si discuterà anche sui costi e sull’effettiva convenienza per chi intraprende questo business. 


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