Cronaca

Olio, che tonfo! Il meteo pazzo e la mosca mettono in crisi il settore

Enrico Rabazzi, vicepresidente regionale Cia, lancia il grido d'allarme per quanto riguarda il netto calo della produzione (-40%) e chiede alla politica di aiutare il comparto. A rischio anche la qualità dell'olio toscano

Un settore in crisi a causa di un tempo meteorologico davvero strano che ha colpito duramente la raccolta delle olive provocando un calo della produzione toscana. E' Enrico Rabazzi, vicepresidente regionale  Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, a commentare i dati preoccupanti che arrivano dall'olivocoltura della nostra regione.

"I problemi per il settore primario sembrano davvero senza fine: è infatti in arrivo un ennesimo duro colpo, una bastonata che rischia di mettere in ginocchio una delle produzioni simbolo della nostra regione: quella dell'olio di oliva  - dice Rabazzi - le bizzarrie di questa estate e gli attacchi della cosiddetta mosca hanno letteralmente falcidiato i raccolti e ora si stima un meno 40 % di produzione. Un dato che coinvolgerà praticamente tutte le imprese agricole, visto che, secondo Artea, sono oltre il 95% le aziende toscane che nei loro terreni hanno anche gli ulivi".
 
Un settore, questo che, con le eccellenze dell' Igp e del Made in Tuscany, smuove diversi milioni di euro all'anno, assorbe un numero significativo di lavoratori e genera un indotto molto più alto degli investimenti. "La preoccupazione ora - aggiunge Rabazzi - è che la produzione oltre che poca sia anche di scarsa qualità a causa dai danni della cosiddetta mosca dell'olivo, e se non saranno rispettati i rigidi criteri chimici ed organolettici questo pregiato condimento non si potrà fregiare delle certificazioni necessarie per tenere alto il nome dell'olio toscano in Italia e nel resto del mondo".
"Come Confederazione - continua Rabazzi - siamo allarmanti e da settimane stiamo lavorando senza sosta per trovare delle soluzioni. La politica, a partire da quella nazionale, non può più stare a guardare o limitarsi a pontificare; pretendiamo risposte urgenti ricordando che l'intera economia agricola regionale rischia di subire un contraccolpo senza uguali. Se anche in questa occasione chi ci amministra preferisce non sentire e lascia che siano gli stessi imprenditori a trovare le risposte, il rischio è quello dell'abbandono di un comparto che tiene alto il nome delle eccellenze toscane nel mondo, che crea economia e lavoro, che tutela il paesaggio e non ultimo contribuisce a un corretta alimentazione e a prevenire alcune malattie. Per questo come Cia garantiamo una battaglia senza sosta per tutelare l'olivo simbolo indiscusso del meglio della Toscana".

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