Cronaca

Route Agesci, la prova è superata: "Il parco è migliore di come gli scout lo hanno trovato"

Ente Parco e Associazione Agesci tracciano un bilancio sullo svolgimento dell'evento e sono concordi nel sottolineare il grande rispetto che i ragazzi hanno avuto per l'ambiente. Il parco di San Rossore ha vinto la sfida

Una sfida vinta sotto tutti i punti di vista. E' unanime il parere dell'Ente Parco e dell'associazione Agesci sull'organizzazione della Route Nazionale che ha visto oltre 30mila giovani scout essere accolti nel parco di San Rossore, o meglio in una piccola porzione di esso (circa 74 ettari su un'estensione totale di 5000) in parte destinata ai pic-nic domenicali e in parte (la zona del grande palco) alla coltivazione di erba medica.

Questa mattina nel corso di una conferenza stampa congiunta è stato tracciato appunto un bilancio della Route, soprattutto dal punto di vista dell'impatto ambientale. "Grazie alla sensibilità sul tema del movimento scout - ha dichiarato il direttore del Parco Andrea Gennai - l’evento ha fatto riflettere molti sul ruolo di accoglienza che le aree protette hanno nei confronti dei giovani che si pongono interrogativi anche sul rapporto con la natura; chiunque sia stato a San Rossore nei giorni scorsi, può testimoniare il rispetto che i rover e le scolte AGESCI hanno avuto nei confronti del contesto ambientale e che è possibile in effetti, ovviamente in occasioni eccezionali, far svolgere un evento del genere in modo sostenibile". Era proprio questo infatti uno degli obiettivi degli scout, 'lasciare il mondo migliore di come l’hanno trovato'. Un obiettivo che è stato centrato a San Rossore, considerando anche i 'regali' che gli scout hanno lasciato alla tenuta, dai dromedari all'infrastruttura in fibra ottica, passando per il ripristino dell'area delle 'Lame di fuori'.

Le giornate che hanno preceduto la Route sono state dedicate alla pulizia dell’area che avrebbe ospitato il campo. Analogo intervento è stato effettuato poi al termine della Route, dopo aver smontato a tempo di record le strutture e aver smaltito, in collaborazione con Geofor, i sacchi della raccolta differenziata: tutto il raduno è infatti stato assai sensibile ai temi dell’ambiente, un pilastro della proposta educativa scout, a partire dalla massima attenzione nella differenziazione dei rifiuti nel corso di tutto l’evento, con la messa a disposizione di appositi contenitori pressoché ovunque, e dal funzionamento del centro nevralgico del campo con energia rinnovabile (il tendone nella piazza del coraggio è stato infatti alimentato da uno speciale e particolare impianto fotovoltaico).

Il Servizio Vigilanza dell’Ente Parco ed il Servizio Tutela e Gestione Ambientale della Tenuta di San Rossore hanno garantito poi la vigilanza ambientale per tutta la durata dell’evento, addirittura con la collaborazione di alcuni agenti ora pensionati che hanno collaborato volontariamente quali speciali 'riservisti'. Massiccia anche la presenza delle forze del Corpo forestale dello Stato, partner storico dell’Agesci, che, su disposizione del Comitato di sicurezza ed ordine pubblico della Prefettura di Pisa, non solo ha vigilato come unica forza di Polizia all’interno del Parco, ma ha assicurato un servizio di sorveglianza volto a garantire il regolare svolgimento della manifestazione. Come i tecnici e gli ospiti dell’Ente Parco, anche la Forestale è stata impegnata in numerose attività didattiche e non solo.

A questo si aggiungono quasi 900 adulti, capi scout volontari, che, sempre con il sorriso sulle labbra nonostante la stanchezza, si sono adoperati per rendere possibile la Route, per dare il proprio contributo personale affinché tutto funzionasse: dalla sicurezza alla pulizia del campo, dalla ristorazione alla comunicazione, ognuno si è speso perché tutti i 30mila partecipanti al campo potessero godere appieno dell’evento.

E il parco di San Rossore ha sicuramente superato una prova importante: ha vinto infatti la scommessa di essere in grado di accogliere eventi di dimensioni enormi come quello appena terminato, come conferma il presidente dell'Ente Fabrizio Manfredi: "Anche se difficilmente in futuro potremo ospitare appuntamenti come questo, San Rossore ha una vera e propria vocazione quale luogo di studio, formazione e ricerca e, in tal senso, quale sede di eventi di livello nazionale e internazionale. La visibilità avuta in questi giorni ci permetterà anche di rendere ancora più salde, nell’ambito della complessiva opera di razionalizzazione degli edifici della Tenuta, le strategie già intraprese di messa a regime del patrimonio immobiliare per avere introiti da poter reinvestire nella loro manutenzione, e allo stesso tempo per salvaguardare e garantire in modo ancor più efficace i loro utilizzi istituzionali".


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