Cronaca

Santa Croce sull'Arno: padre e figlio disoccupati diventano spacciatori

I due, durante la perquisizione personale e della loro abitazione, sono stati trovati in possesso di numerose dosi di cocaina pronte allo spaccio. Dopo l'udienza di convalida dell'arresto, dovranno scontare la pena ai domiciliari

Il materiale sequestrato dai Carabinieri

Stavano facendo rientro a casa a Santa Croce sull'Arno dove erano attesi per la cena, padre e figlio, rispettivamente di 58 e 27 anni, ma hanno trovato ad attenderli i Carabinieri della Compagnia di San Miniato, che dopo aver perquisito la loro abitazione li hanno entrambi dichiarati in arresto con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

Il figlio era entrato nel mirino dei militari nei giorni scorsi, sospettato di cedere stupefacente a molti giovanissimi, tra i quali anche minorenni. Proprio dopo aver accertato il coinvolgimento anche di questi ultimi, i Carabinieri hanno deciso di intensificare il controllo sul giovane. Secondo i Carabinieri l’abitazione dove il 27enne viveva con i genitori era utilizzata per confezionare e nascondere la droga, così hanno deciso di procedere con la perquisizione, attendendo fuori il ritorno a casa del ragazzo.

Alla vista dei militari, padre e figlio, rientrati insieme a bordo di un'autovettura, hanno tentato di allontanarsi, sperando di non essere stati notati. Immediatamente sottoposti a perquisizione personale, entrambi sono stati trovati in possesso di numerose dosi di cocaina, già confezionate e pronte per la cessione. Successivamente in un cassetto del comodino della camera da letto del padre veniva ritrovato altro materiale utilizzato per il taglio e il confezionamento dello stupefacente, nonché ulteriori dosi per un peso complessivo di circa 30 grammi. Di fronte all’evidenza dei fatti padre e figlio non hanno negato le loro responsabilità cercando comunque di alleviare la loro posizione, affermando di essere stati costretti a spacciare perchè entrambi disoccupati e di aver cominciato l'attività illecita solo recentemente, dopo la chiusura della loro precedente attività commerciale.

I due sono stati arrestati e accompagnati al Don Bosco. Al termine della convalida dell’arresto sono stati condannati ai domiciliari.


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