Cronaca

Aeroporti toscani: la variante al PIT per la nuova pista di Peretola va stralciata

Si è compiuto il piano sugli aeroporti toscani orchestrato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, messo in atto da uomini a lui vicini come Naldi e Carrai e che ha avuto nella Regione Toscana, e nel suo presidente Enrico Rossi, la chiave di volta perché si potesse realizzare. Anche se bisogna dire che l’elenco degli attori e dei poteri forti - sia economici sia  politici - che hanno consentito a Corporacion America di ottenerre il 51% delle azioni di SAT e quindi la maggioranza della società sarebbe decisamente più lungo.

Si è compiuta l’ennesima privatizzazione targata Partito Democratico, che ormai evidentemente considera la democrazia come un fastidioso intralcio al "fare": il Consiglio Regionale è stato estromesso sia dalla discussione sia dalla deliberazione su questa materia. Si attua una privatizzazione folle: a dispetto di quanto si afferma nella delibera, una Regione Toscana ridotta alla sola Giunta ha spinto a favore di un processo che nega di fatto l’integrazione dei due aeroporti toscani. Infatti la svendita della maggioranza pubblica della SAT dà ad Eurnekian la possibilità di utilizzare a piene mani gli utili del “Galilei” per potenziare Peretola in un’ottica che riguarda solo il suo interesse privato. Con questa scelta il PD e la maggioranza che sostiene Rossi si sono quindi assunti gravi responsabilità.

Si tutela un interesse privato contro un interesse pubblico, prefigurando anche un'ingente spesa pubblica: con la variante al PIT che permette la realizzazione della nuova pista di Peretola si apre uno scenario in cui lo Stato dovrà investire oltre 120 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio. Senza voler sottolineare le gravi ricadute ambientali sulla Piana di Prato.

Alla luce della situazione che si è determinata ribadiamo con forza ancora maggiore e con la coerenza di sempre quello che da tempo abbiamo ripetuto costantemente : la variante al PIT deve essere stralciata! E' l'unico atto di responsabilità possibile per tutelare l’interesse pubblico e il territorio, che altrimenti sarebbe devastato da una nuova grande opera inutile, come sarebbe la pista da 2.000 metri (e tanto più quella da 2.400 metri, che oggi ci viene prospettata come la vera opzione). Su questo voto si misurerà davvero la coerenza delle scelte, al di là delle parole, dei comunicati o degli interventi pubblici.