Salute

Come scegliere il pediatra a Pisa

E' la prima figura medica con cui nostro figlio si dovrà relazionare. Ecco quali sono i passaggi da compiere per scegliere nel miglior modo possibile

Spesso la cosiddetta 'sindrome da camice bianco' si sviluppa in tenerissima età. Il medico è una figura che incute timore nei bambini piccoli: ecco perché scegliere il giusto pediatra per le proprie esigenze e quelle di nostro figlio è molto importante. Di seguito i passaggi principali per la scelta di questa figura a Pisa.

1. Iscrizione obbligatoria

L'iscrizione al pediatra di famiglia è obbligatoria per tutti i bambini della fascia di età da 0 a 6 anni. Al momento del compimento dei 6 anni, è possibile lasciare il pediatra e passare al medico di medicina generale. I bambini della fascia di età da 6 a 14 anni possono mantenere o richiedere l'iscrizione al pediatra senza alcuna autorizzazione. Per scegliere il pediatra è sufficiente che uno dei genitori si presenti presso un ufficio distrettuale con un documento d'identità, autocertificando i dati del figlio. Al momento della scelta del pediatra, il bambino viene automaticamente iscritto al Servizio Sanitario Nazionale e gli viene assegnato un codice sanitario personale con l'indicazione del pediatra scelto.

2. Numero massimo di bambini

I genitori possono scegliere il pediatra tra quelli presenti negli elenchi che non risultino già massimalisti ovvero che non abbiano esaurito i posti disponibili. Per i fratelli e le sorelle del bambino già in carico a un pediatra può essere scelto lo stesso medico, anche in deroga al massimale previsto (900 bambini per pediatra), purché all'anagrafe facciano parte dello stesso nucleo familiare.

3. Attenzione all'ubicazione

Linee guida o criteri scientifici ai quali fare riferimento non ce ne sono, ma l'"American Academy of Pediatrics (Aap)" ha formulato una piccola guida e alcuni suggerimenti sono validi anche per noi. Per esempio quelli sugli aspetti più organizzativi, a partire dall'ubicazione dello studio: è vicino a casa o comunque comodo da raggiungere, con l'auto o i mezzi pubblici? Ci sono barriere architettoniche? In città, vicinanza e comodità sono ad esempio dei criteri molto importanti. Inoltre non bisogna complicarsi la vita con un medico irraggiungibile. A questo proposito, è bene dare un'occhiata anche agli orari dell'ambulatorio: in genere li fornisce l'Asl, insieme ai curriculum dei propri medici. E ancora è utile sapere se il pediatra lavora da solo oppure in gruppo o in associazione. Nel primo caso, più colleghi lavorano nella stessa struttura, nel secondo in sedi vicine sul territorio, sempre cercando di coordinare gli orari. In queste situazioni, se il proprio medico è assente in genere è possibile rivolgersi ai colleghi. L'Aap consiglia inoltre di accertarsi su quale sia l'atteggiamento del medico rispetto alla possibilità di ricevere telefonate al di fuori dell'orario di ambulatorio o di rispondere a domande per email.

4. Richiedere dei pareri

Spesso, i nuovi genitori si affidano al passaparola di amici con bimbi più grandi: a loro può essere utile chiedere se il pediatra è disponibile all'ascolto, se accoglie volentieri le domande, se sembra aggiornato, se trasmette la sensazione che gli piaccia il suo lavoro, se i bambini si trovano bene con lui. Altri vanno su internet: alcuni forum di genitori forniscono 'recensioni' sui propri pediatri, senza contare che sempre più specialisti hanno blog, siti web, oppure collaborazioni con riviste online che aiutano a capirne posizioni e atteggiamenti. E vale sicuramente la pena chiedere un incontro preliminare con i 'candidati', anche prima che nasca il bambino.

5. I colloqui con il pediatra

Sempre l'Aap suggerisce di prestare attenzione ad alcuni elementi: ambulatorio e sala d'attesa appaiono puliti, confortevoli, a misura di bambino? Il medico ed eventualmente il suo staff si mostrano cortesi, attenti, pronti all'ascolto, oppure frettolosi e sgarbati? Passata la prima impressione, è il momento di cominciare a capire come sarà strutturato il lavoro del pediatra negli anni a venire, a partire dai controlli periodici (i bilanci di salute). Si può iniziare chiedendo al pediatra come si svolgono. Nella risposta, il medico non dovrebbe concentrarsi solo sugli aspetti relativi alla crescita, ma mostrare attenzione per le tappe dello sviluppo neurologico del bambino e per temi di educazione alla salute e prevenzione di malattie e incidenti. Dovrebbe emergere che i controlli saranno l'occasione per spiegare ai genitori che cosa aspettarsi nei mesi successivi, a quali aspetti prestare attenzione, come intervenire in caso di problemi. Più in generale, si dovrebbe capire che il pediatra considera il bambino non come entità isolata, ma come parte di un'unità più grande, che è la famiglia.


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