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Tintarella, istruzioni per l'uso: le 10 regole d'oro per esporsi al sole senza danno

I consigli di Acmonlus, l'associazione che sul territorio pisano è in prima linea per contrastare il melanoma

Agosto è ormai imminente e con l'arrivo del mese più caldo dell'anno 'Acmonlus-Associazione contro il melanoma', l'associazione che sul territorio pisano è in prima linea per contrastare il melanoma, detta le 10 regole d'oro per abbronzarsi senza danno e dà alcuni consigli per una corretta esposizione al sole.

"Il sole - scrive in una nota l'associazione - libera in noi endorfine, le sostanze che ci danno una sensazione di benessere. Promuove la sintesi della vitamina D, importante per fissare il calcio nello scheletro e prevenire l’osteoporosi, e stimola la sintesi di melanina, che costituisce una protezione naturale dai danni prodotti sul DNA dalle radiazioni ultraviolette che il sole stesso emana. Esporsi al sole, in sintesi, produce molti benefici ma provoca anche effetti dannosi che dobbiamo assolutamente evitare".

L'esposizione prolungata può infatti provocare danni irreparabili che vanno dalla formazione di profonde rughe allo sviluppo di tumori. "Tra i più frequenti - prosegue l'associazione - i basaliomi, che di solito restano localizzati alla pelle e non danno metastasi e i tumori spinocellulari, che raramente possono generare metastasi ai linfonodi regionali o agli organi interni. Il melanoma è più raro ma molto pericoloso perché può provocare metastasi agli altri organi. È un tumore maligno e colpisce principalmente la popolazione caucasica tra i 40 e i 60 anni. Secondo il rapporto AIRTUM 2009 (Registro Italiano Tumori), in Italia ogni anno si registrano circa 18 nuovi casi di melanoma ogni 100mila uomini e oltre 16 casi ogni 100mila donne".

Le 10 regole d'oro per esporsi al sole senza danno

  1. Non esporsi al sole per ore
  2. Evitare l’esposizione nelle ore più calde, tra le 11 e le 15
  3. Usare sempre una protezione solare con SPF minimo di 15
  4. Se si deve restare a lungo al sole indossare magliette a maniche lunghe e pantaloni lunghi di tessuto che non lascia filtrare gli UV, cappelli e occhiali da sole
  5. Evitare di ricorrere a lampade e lettini abbronzanti
  6. La prevenzione è più efficace se iniziata in tenera età: è un dovere proteggere i bambini abituandoli così a continuare a farlo una volta adulti
  7. Ricordare che i bambini più piccoli di sei mesi non dovrebbero essere esposti al sole dalle 10 alle 16
  8. Alcuni farmaci potrebbero aumentare la sensibilità al sole: è bene chiedere al proprio medico se sia necessario assumere ulteriori precauzioni
  9. Controllare la pelle regolarmente e andare dal dermatologo se si osservano cambiamenti dei nei
  10. Le persone con oltre 60 nei dovrebbero sottoporsi a visite preventive annuali

La pelle e i raggi UV

La pelle è un bersaglio critico dei raggi ultravioletti (UV) e sono molti gli effetti nocivi che ne derivano. Tra i danni a breve termine, eritema, edema e ustioni solari sono causati prevalentemente dagli UVB. Effetti a lungo termine sono, invece, il fotoinvecchiamento (secchezza cutanea, ispessimento di epidermide, insorgenza di rughe, perdita di elasticità, pigmentazione irregolare, dilatazione dei capillari superficiali, ipertrofia delle ghiandole sebacee, etc.), l’abbassamento delle difese immunitarie (immunosoppressione) e la cancerogenesi, con aumento del rischio d’insorgenza di tumori cutanei (melanomi e carcinomi). Infine, in soggetti predisposti o per assunzione o contatto con sostanze fotosensibilizzanti, possono verificarsi fenomeni di fotosensibilizzazione (fotodermatosi).

La qualità e la gravità degli effetti dipendono dal tempo di esposizione, dalla lunghezza d’onda della radiazione e dalla fotosensibilità individuale geneticamente determinata.

Usare creme ad elevato SPF (Sun Protection Factor)

SPF è un numero che indica quante volte più a lungo un certo tipo di pelle può stare esposta al sole senza arrossarsi con la crema rispetto al tempo in cui si arrosserebbe in assenza di prodotto. Una pelle chiara, ad esempio, può stare al sole senza arrossarsi 10 minuti: con una crema con SPF 30 può stare al sole senza arrossarsi 300 min (10 minuti x 30 SPF). Ovviamente questo dipende da diversi fattori: dall’ora del giorno, dalle condizioni atmosferiche (nuvole, sole), dallo sfondo (acqua, neve), dalla quantità di crema applicata per cm quadrato di pelle.

L’SPF riportato sulla confezione si riferisce a uno strato di prodotto più spesso di quello usato comunemente e non è riportata la durata dell’effetto: per questo è necessario applicarlo più volte (ogni 2 ore circa) e dopo ogni bagno. E’ consigliabile scegliere una crema resistente all’acqua e che contenga uno schermo sia agli UVA che agli UVB. L’abbronzatura è un processo graduale, che richiede il suo tempo (di solito una settimana) e non c’è modo di accelerarlo.

Filtri chimici e fisici

Gli schermi solari sono di due tipi: i chimici assorbono UVA e UVB mentre quelli fisici riflettono gli UVB, contengono ossido di zinco, diossido di titanio, sono molto efficaci e preferibili per bambini e allergici. Quelli ad ampio spettro riflettono o assorbono il 90% degli UVA mentre la denominazione "resistente all’acqua" indica che l’SPF mantiene la sua efficacia dopo un bagno di 20 minuti. Le protezioni con la dicitura "molto resistente all’acqua" mantengono l’efficacia dopo due bagni, di 20 minuti ciascuno.

Qualsiasi crema si scelga è bene ricordare che questa protegge la pelle dall’eritema, l’arrossamento che si verifica per effetto delle radiazioni UV, ma non dal danno indotto dalle stesse sul DNA delle cellule di cui non abbiamo modo di accorgerci. Ecco perché è bene evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, anche per brevi periodi o spalmati di una crema ad alta protezione.


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