Cronaca

Anche a Camp Darby lo sciopero dei dipendenti delle basi militari Usa in Italia

Previsto un presidio il 28 giugno, l'agitazione nazionale è stata lanciata dai sindacati Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil

Immagine di archivio

I dipendenti italiani delle basi Usa in Italia andranno in sciopero con manifestazioni di fronte ai cancelli dei siti militari, fra cui Camp Darby a Pisa. L'appuntamento è per giovedì 29 giugno, annunciano i sindacati Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. La principale mobilitazione sarà fra Aviano (Aviazione) e in particolare Vicenza (base dell'Esercito). Venerdì 30 giugno toccherà alle basi della Marina di Napoli e Sigonella.

Il pomo della discordia, spiega Sabina Bardi responsabile territoriale di Uiltucs Pisa, è il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro, scaduto dall’ottobre 2021. "Dopo quasi due anni di trattative - le fa eco Claudia Vargiu segretaria provinciale di Fisascat Cisl di Pisa - nessun passo in avanti. Ed anche il recente incontro tra sindacati e vertici delle basi, convocato con l’intento di riannodare il filo del dialogo, non ha portato ad alcun risultato. La commissione Jcpc ha rigettato tutte le richieste contenute nella piattaforma presentata a suo tempo dai due sindacati". La richiesta è "l’adozione di un piano per salvare il potere di acquisto dei lavoratori, eroso dall’aumento dei prezzi di tutti i beni al consumo", dice Arianna Cappetti coordinatrice di UilTucs Uil per la base di Camp Darby.

"I vertici aziendali hanno anche rifiutato la proposta di mettere ordine sulle regole di ingaggio, evitando così discriminazioni tra diversi profili professionali", osservano i coordinatori di Fisascat Cisl nella base militare Usa di Camp Darby Vittorio Salsedo, Claudio Croce e Debora Sorice. "No alla richiesta di dare a tutto il personale la possibilità di un avanzamento di carriera. No alla richiesta di una maggiore flessibilità, per meglio conciliare lavoro e vita personale e familiare. No allo smart working. E no alla richiesta di ferie solidali, da gestire in modo condiviso per aiutare i dipendenti che vivono un periodo di difficoltà. Nel contempo, la commissione Jcpc ha proposto la modifica in peius dell’istituto della malattia". "Nei primi giorni di giugno - dice Arianna Cappetti - il datore di lavoro ha comunicato direttamente ai dipendenti, senza passare dai sindacati e non rispettando i dodici mesi di preavviso previsti dal contratto, 41 esuberi, che dovrebbero lasciare la base di Vicenza entro dicembre 2023".

Da Camp Darby una delegazione di lavoratori raggiungerà i colleghi in Veneto, mentre un’altra stazionerà in presidio per tutta la mattina presso la base militare pisana.


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